Perché la Psicoterapia

  1. Perché la Psicoterapia

  2. Stare con gli altri

  3. Il senso di identità

  4. Essere genitori

  5. Il mondo del bambino

  6. Passaggi

  7. Esperienze traumatiche

  8. Ma cosa hanno in comune queste situazioni?

 

1. Perché la Psicoterapia

Ciascuno di noi  può avere una esperienza psicologica di sé : quando viviamo certi stati d’animo, proviamo forti reazioni emotive, ci interroghiamo sul senso di qualcosa che viviamo … tutto questo fa parte della nostra vita interiore e del nostro modo di relazionarci con la realtà che ci circonda.
Vi sono anche situazioni particolari che non riusciamo facilmente a capire da soli e  per le quali  può essere importante fare un lavoro di comprensione insieme  a chi se ne occupa come professione e formazione.

 

2. Stare con gli altri

Le persone sono diverse tra loro per carattere e sensibilità e per questo, al posto del desiderato arricchimento reciproco,  si possono creare  difficoltà relazionali che si esprimono in incomprensioni,  tensioni e conflitti, aperti o inespressi .

 Ciò può accadere nell'ambito della famiglia, nella coppia, fra genitori e  figli, con le persone con cui si  lavora o con le quali stabiliamo  un’amicizia o una relazione affettiva.
Affinchè queste tensioni possano essere sciolte e trasformate in una forma di dialogo o di confronto agibile, è necessario prima di tutto riconoscere  le dinamiche che  vanno a interferire negativamente nella  comunicazione e e nel rapporto tra le persone.

 

3. Il senso di identità

Si forma e si costruisce con le esperienze, le prove, le conferme che ciascuno vive.
Soprattutto per i giovani è collegata all’autostima e alla possibilità di mettersi in gioco nella vita concreta: vita che spesso oggi però li carica di attese e di stimoli restando povera di aiuto per farli maturare. 
In particolare dalla donna  è oggi sentita l’esigenza di costruire la propria identità riformulando le proprie risorse emotive ed affettive. L'identità femminile necessita di essere rinforzata nei propri valori anche per sostenere un confronto positivo con l’uomo. 

Così da parte sua l’uomo può avere l’esigenza di recuperare radici di senso e qualità di tenuta emozionale misconosciuti dall’odierna società  consumistica.

 

4. Essere Genitori

Genitori non si nasce ma lo si diventa poiché molti sono gli aspetti nel loro ruolo che richiedono un percorso di maturazione costante. E’ necessario ad es. che i genitori trovino tra loro una integrazione nelle diversità della loro storia e delle loro propensioni personali, che riescano a coniugare il necessario ruolo educativo con la sensibilità affettiva a misura delle diverse fasi di crescita del figlio, che siano in grado di far fronte a suoi comportamenti oppositivi o difficili mantenendo una coerenza mentale ed un animo positivo. Questi sono tutti aspetti delicati che possono diventare molto impegnativi nelle situazioni di crescita del figlio e possono andare ad interagire con i suoi disagi e difficoltà.

 

5. Il mondo del bambino

Per il bambino che cresce può risultare veramente difficile conciliare il mondo interiore della fantasia e delle emozioni magiche, che lo fanno sentire creativo e importante, con gli aspetti concreti e funzionali della vita organizzata dagli adulti. Egli può vivere un disagio non esprimibile con le parole e che si manifesta in modo  indiretto: abbiamo così il bambino ‘sulle nuvole’, quello che diventa taciturno oppure il bambino irrequieto, che non si concentra o che non sa aspettare, quello che si impone, è scontento, che pretende e si oppone con rabbia, oppure anche il bambino che non riesce  a dormire da solo, che ha paure, ansie, malesseri fisici. E’ importante saper riconoscere la sensibilità e l’indole di ciascun bambino per essere in grado di sostenerlo e orientarlo nelle sue esigenze.

 

6. Passaggi

I passaggi da una fase della vita ad un'altra, da un’età a quella successiva, sono momenti importanti che producono cambiamenti per la nostra identità e  possono per questo creare delle crisi: l’adolescenza è  per eccellenza un momento di passaggio delicato così come la così detta ‘terza età’ richiede necessità di adattamento e di predisposizione interiore. Possono essere  passaggi impegnativi anche le separazioni di coppia, i distacchi dagli ambienti familiari per trasferimento di abitazione o di città, la perdita delle persone care o di relazioni significative. E’ importante comprendere il significato che per ogni individuo hanno questi passaggi nel suo percorso di vita.

 

7. Le esperienze traumatiche

Sembra che non possano esserci parole adeguate né tempo sufficiente  per esprimere e contenere gli eventi dolorosi e i traumi emotivi che ci accadono nella vita, da bambini e da adulti. 
Non parlarne, lasciare cadere nel silenzio e nell’oblìo quanto accaduto può sembrare utile per evitare di rinnovarne la sofferenza.
Purtroppo questo sistema non è sufficiente: solo la psicoterapia può accogliere i traumi comprendendone gli effetti emotivi e i condizionamenti che appaiono anche a distanza di tempo e può permettere di farli diventare esperienze con le quali convivere, da assimilare, da superare.

 

8. Ma cosa hanno in comune queste situazioni?

Hanno in comune la necessità di essere viste come situazioni che ci riguardano ed hanno un effetto sul nostro modo di essere e di sentirci. I disturbi, i malesseri, i disagi psicologici sono segnali collegati ad aspetti significativi meno visibili che richiedono uno spazio e un tempo di attenzione per essere riconosciuti. Da una conoscenza migliore di sé e della propria storia si può giungere ad una comprensione più allargata ed articolata e può aiutare ad essere più consapevoli e completi.

 
 
 

Riferimenti per la Psicoterapia

La psicoterapia consiste in un lavoro graduale e continuativo che viene approfondito man mano che la comprensione della situazione, delle difficoltà, delle dinamiche viene portata avanti di seduta in seduta, insieme, da psicoterapeuta e utente/paziente.

La frequenza tra le sedute viene stabilita in relazione al singolo paziente,  e potrà essere modificata nell’ambito del percorso terapeutico, concordata su valutazione della psicoterapeuta.

Ha un’importanza intrinseca da rispettare poiché il giusto ritmo di lavoro interiore si alimenta di ogni seduta di psicoterapia così come i giusti spazi di tempo tra le sedute servono a recepire i significati che emergono, raccogliere ed assimilarne gli aspetti difficili, lasciar sedimentare ed elaborare quelli inconsci.

Non tutto infatti viene verbalizzato nella seduta, la componente della sua risonanza inconscia è molto importante e viene a maturare nello spazio di tempo tra le sedute.

La percezione dell’utilità della terapia potrà maturare se la frequenza viene rispettata, poiché ogni seduta svolta permette un passo in avanti del percorso.

Orario e giorno dell'appuntamento vengono concordati con largo anticipo, tenendo conto anche della disponibilità di orari e giorni dell'utente/paziente.

Non rispettare la frequenza concordata comporta che il lavoro interiore non può procedere poiché la riflessione e l’elaborazione non hanno più gli opportuni elementi a cui far riferimento. L’intervallo tra due sedute viene ad essere allungato, con l’effetto che si allenta anche l’impegno e la tensione riflessiva,  l’investimento emotivo ha un rallentamento; si rischia di perdere di vista il punto a cui si è arrivati togliendo valore e peso allo scopo del percorso di psicoterapia che viene messo da parte da altri impegni di natura concreta, pur legittimi, ma che proprio per questa natura concreta vanno a togliere spazio e tempo alla riflessione ed elaborazione psichica.

La psicoterapia costituisce un impegno prima di tutto con se stessi e le deve essere riconosciuta la giusta priorità rispetto ad altri tipi di impegni o attività, senza voler togliere nulla al loro valore.

Tenendo conto del rispetto di questi aspetti, è possibile con adeguato preavviso concordare lo spostamento di un appuntamento per problemi di salute improvvisi o fattori oggettivi che rendano inagibile l’arrivo (maltempo, scioperi, incidenti, lutti), motivi di lavoro che possono subentrare tra un appuntamento e l’altro e siano ineludibili.

Disdire il giorno stesso dell'appuntamento o non presentarsi per motivi non oggettivamente imprevedibili, costituisce una resistenza significativa alla psicoterapia di cui sarà importante parlare. Potrà venire richiesto il pagamento della seduta mancata.

In caso di interruzione o chiusura anticipata della psicoterapia, è importante prevedere almeno una seduta conclusiva per la sintesi del lavoro svolto e l' esplicitazione delle motivazioni che hanno portato a questa decisione.

Psicoterapia per i bambini

E’ sempre necessaria la collaborazione dei genitori quando il figlio va in psicoterapia: da intendersi come sentirsi parte del suo essere in difficoltà, porsi domande su come aiutarlo, essere disponibili ad un confronto. In certi casi potrà essere indicata l’esigenza di un percorso di aiuto genitoriale o di approfondimento delle dinamiche familiari.

La psicoterapia costituisce per il bambino uno spazio personale importante, in cui sentirsi ascoltato, poter comunicare ed esprimersi e per questo va rispettato e tutelato.

Andare alla seduta di psicoterapia non è per il bambino come andare alle altre attività come ad es. nuoto, karatè, musica, calcio, cavallo, danza. 

Queste sono attività strutturate e finalizzate ad acquisire abilità, la psicoterapia è uno spazio terapeutico. Il bambino deve poter sentire che è uno spazio a lui dedicato e nel quale si dedica a se stesso e al suo mondo interiore, deve poter concentrarsi o rilassarsi, senza avere altri impegni.  Per questi motivi, nel giorno in cui il bambino viene in psicoterapia, è bene che non debba svolgere altre attività.

Andrebbe in generale considerato che il bambino che soffre di disagi psicologici svolga attività o corsi congeniali alle sue esigenze, senza essere sovraccaricato, poichè questo impedisce quella elaborazione interiore anche inconscia,  che è necessaria tra una seduta e l’altra di psicoterapia.

Potrebbe essere proposto che il bambino svolga attività di integrazione alla psicoterapia come la psicomotricità, oppure attività espressive e creative che lo aiutino nella relazione con gli altri o nella percezione di sé. Questo indirizzando i genitori a professionisti con cui collaboro da tempo.

E’ da ricordare che in ogni caso il bambino ha bisogno di tempo libero da impegni extrascolastici, da poter passare dove si sente a proprio agio: in casa, nella natura, creando e giocando.

Per la sua crescita relazionale ed affettiva è anche importante favorire il suo stare in compagnia in modo continuativo con amici coetanei con cui condividere il gioco, il movimento spontaneo e la scoperta della natura.

Dà completezza al senso di sè in crescita, e favorisce il suo percorso di psicoterapia, che il bambino porti avanti, guidato con affetto dai genitori, piccole attività costruttive, di riparazione o manutenzione, di cura del giardino e partecipi alle attività della vita quotidiana della famiglia.

Questo aiuterà i genitori anche a dare i giusti e necessari limiti ai figli rispetto alla TV ed ai videogiochi.

 
 
 

Psicosomatica

I malesseri fisici che tendono a ripetersi portano ad interrogarci sul loro senso nella nostra vita anche perchè  siamo ormai a conoscenza del fatto che il sistema di vita, stressante o difficile, può tradursi anche in disturbi corporei.  

In generale la psicosomatica è un approccio che si pone in ascolto del linguaggio corporeo per vederne la possibile e particolare relazione, simbolica e funzionale, con gli aspetti emotivi ed affettivi del nostro modo di essere e vivere.

E' possibile in particolare svolgere un percorso terapeutico che aiuti ad entrare in contatto con quelle sofferenze psichiche misconosciute o riferite ad esperienze emotive interiori non dicibili che hanno avuto un'espressione in sintomi corporei.


 
 
 

Terapia del Gioco della Sabbia in breve

A volte soffriamo per un blocco emotivo o una tensione che non riusciamo a mettere a fuoco mentalmente così come non sempre i vissuti di difficoltà interiori trovano espressione adeguata nelle parole.

Esperienze difficili di crescita, relazionali, familiari, dalle dinamiche complesse e nello stesso tempo pervasive possono aver dato luogo a disagi interiori che hanno indebolito la formazione della nostra identità.
E’ allora necessario rivolgerci alla dimensione inconscia per porci in ascolto dei significati emotivi ed affettivi che sottendono queste esperienze e dar loro un' espressione che rappresenti la loro risonanza interiore.

La Sand Play Therapy, o Terapia del Gioco della Sabbia,  offre questa possibilità espressiva: in una scatola rettangolare dal fondo azzurro  riempita di sabbia,  il  bambino o l'adulto  rappresentano liberamente ‘immagini dell’anima’ – una scena, un paesaggio, un’esperienza, un sogno -  scegliendo da un 'mondo' di oggetti e personaggi in miniatura. 

Prende così forma un processo terapeutico che aiuta a riattivare il percorso evolutivo sofferente o bloccato. 

L’analista del Gioco della Sabbia ha una formazione specifica, accoglie e affianca senza dare interpretazioni, si pone in risonanza empatica e condivisione riflessiva per  lasciare emergere e recepire i significati.
La Sand Play Therapy è stata elaborata e sviluppata a Zurigo intorno al 1950 da Dora Kalff, collaboratrice di Carl Gustav Jung. E' ormai diffusa a livello internazionale ed utilizzata quale risorsa preziosa anche nella ricerca clinica.

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Percorso di aiuto per donne che vivono maltrattamento psicologico

Colloqui per le utenti che vivono situazioni di relazionalità difficili, con partner o familiari maltrattanti, portatori di problematiche di discontrollo emozionale, aggressività, manipolazione affettiva. Sono difficoltà che possono accadere nelle situazioni apparentemente più ‘normali’ o di benessere socio-economico, che minano profondamente l’animo della donna.

vedi: La spirale della violenza psicologica domestica

Il narcisismo patologico maschile e la così detta dipendenza affettiva femminile

Si intende favorire una comunicazione rivolta al confronto, la condivisione conoscitiva delle difficoltà, l’ascolto dell’esperienza emotiva, dando valore alla visuale della donna in un percorso di recupero dell’autostima per gestire ed uscire dalla situazione.

Viene sostenuta lo sviluppo dell’auto tutela interiore e della propria salvaguardia psichica e fisica, la capacità di problem solving nell’ambito della vita di relazione e comunicazione, la possibilità di ricorso attivo all’aiuto ed intervento da parte delle associazioni ed istituzioni preposte.

Viene focalizzata l’eventuale presenza di traumatismo psichico - sindrome Post-traumatica da stress, che si attiva anche a distanza di tempo - con sintomi correlati a sfondo depressivo-ansioso, problemi nel sonno e nell’alimentazione, ipervigilanza, stanchezza cronica, difficoltà di attenzione e di concentrazione, fibromialgia, al fine di sostenere un percorso di miglioramento.